Durante la mia attività di alpinista e Guida Alpina, ho organizzato e partecipato a numerose
Spedizioni Alpinistiche, Esplorative e Scientifiche in varie località del mondo.
Dando seguito alle pressioni di amici e conoscenti, ho deciso di iniziare ad inserire
in questa pagina le notizie più importanti dei miei viaggi intorno al mondo.
1974: Groenlandia Orientale distretto di Angmassalik.
Partecipanti alla Spedizione alpinistico esplorativa:
Elziro Molin Poldedana, Alberto Berti, Claudio De Zordo, Eraldo Pais Becher,
Giuseppe Macchietto, Giuseppe Barbieri, Enzo Lancellotti e Gianni Pais Becher.
Nella zona compresa tra il ghiacciao Karale ed il Ghiacciaio Knud Rasmussen abbiamo
salito molte cime inviolate e percorso alcuni ghiacciai sconosciuti.
La spedizione era stata organizzata per festeggiare il Centenario di fondazione della
Sezione Cadorina del C.A.I diAuronzo.
1979: Spedizione alpinistica in Bolivia nella Cordillera Real.
Partecipanti: Giuliano De Marchi, Agostino Da Polenza, Rolando Menardi, Marco Corte Colò,
Pietro Vecellio Salto, Piero Valmassoi e Gianni Pais Becher.
Durante la spedizione è stata aperta una via nuova sulla parete est dell'Hancohuma,
imponente montagna alta 6427 metri ed una via nuova sul Viluyo quarto.
1981: Gianni viene invitato a partecipare alla spedizione alpinistica Friulana al
Nevado Sarapo nella Cordillera di Huayhuash in qualità di organizzatore dei
servizi logistici in Perù.
Durante la spedizione è stata aperta una difficile via nuova sulla parete sud del Nevado Sarapo.
Partecipanti alla Spedizione:
Sergio De Infanti (capospedizione), Rodolfo Sinuello, Silvio Antoniutti, Lucio Anziutti, Mario Cedolin, Nico De Santa,
Tonino Cella, Luciano De Crignis, Cristina De Crignis, Bruna De Florian, Lino Di Lenardo,
Stefano Sinuello, Mario Qualizza, Geminiano Veritti, Mario Casanova, Edoardo Busetto, Daniele
Eirlich, Enea Gavazzi, Alberto Madrau, Elio Pezzano, Adriano Ursella, Fausto Sala, Jamanca e
Gianni Pais Becher.
1982: Spedizione alpinistica Veneto Friulana in Groenlandia Orientale.
Partecipanti: Gianni Pais Becher capospedizione, Maurizio Dall'Omo, Gigi Dal Pozzo,
Oliviero Olivier, Daniele Zandegiacomo Bianco, Gianni Pais De Gabriel, Stefano Sinuello,
Geminiano Veritti, Lucio Anziutti, Nico De Santa, Marino Di Lenardo, Tonino Cella,
Ferruccio Svaluto Moreolo, Enea Gavazzi e Anna Sberla.
Durante la spedizione abbiamo salito molte cime inviolate con difficoltà su roccia
e su ghiaccio di livello estremo.
1983: Gianni Pais Becher accompagna in Groenlandia Orientale un gruppo dell'Associazione
Italiana Amici della Groenlandia. Abbiamo effettuato alcune prime ascensioni.
Lo scopo principale della spedizione era: il tentativo di installare le basi per un proficuo interscambio culturale
tra la Groenlandia e l'Italia.
1984: Spedizione alpinistica Internazionale organizzata per festeggiare il centenario
dell'arrivo dell'esploratore danese Gustav Holm a Tasiilaq nell' area di Angmagssalik.
Partecipanti: Gianni Pais Becher capospedizione, Mauro Corona, Maurizio Dall'Omo,
Luciano Zardini, Antonio Colli, Peter Podgornik, Janko Humar, Ane Kuitse, Ferdinand Make,
Luciano De Crignis, Lino Di Lenardo, Cristina Smiderle, Fabio Delisi e Roberto Mazzilis.
Durante la spedizione abbiamo salito 20 cime inviolate ed aperto 28 vie nuove,
tra le quali alcune di estrema difficoltà. Per la prima volta nella storia dell'alpinismo,
due Inuit: Ane Kuitse e Ferdinand Maqe, hanno preso parte attivamente ad una
spedizione alpinistica. Una delle cime inviolate da loro scalate è stata chiamata
Cima Tasiilaq, il nome del villaggio dove sono nati e cresciuti. Un altra è stata
chiamata cima Tiniteqilaq, un piccolo villaggio sul fiordo Sermilik.
Lo scultore Mauro Corona ha inoltre effettuato un interessante interscambio di
tecniche di incisione con i più affermati scultori di Angmagssalik.
Vicino al porto del villaggio di Tasiilaq, abbiamo allestito un improvvisata
palestra di roccia, dove i bambini hanno imparato la tecnica di arrampicata,
dimostrando doti di equilibri eccezionali.
1986: Spedizione alpinistico - scientifica in Groenlandia Orientale.
Lo scopo era quello di aprire una via nuova sulla difficile parete nord dell'Ingolffjeld meglio
conosciuto come l'Eiger della Groenlandia.
A quello si è aggiunta una spedizione scientifica organizzata in collaborazione con il
Centro Studi Ligabue di Venezia ed il Museo di Storia Naturale della stessa città.
Partecipanti:
Gianni Pais Becher (capospedizione), Peter Podgornick e Ferruccio Svaluto Moreolo (alpinisti).
Lorenzo Bonometto, Francesco Mezzavilla e Luca Missan (ricercatori).
Pierantonio Zago e Sergio De Longhi (radioamatori).
1989: Gianni Pais Becher organizza un altra spedizione in Groenlandia Orientale
alla quale partecipano:
Gastone Lorenzini (finanziatore ed alpinista) e la guida alpina di Misurina Elziro Molin Poldedana.
Anche durante questa spedizione, abbiamo salito alcune cime nuove che portano a oltre
cinquanta montagne inviolate il totale delle cime salite durante le sei spedizioni in
Groenlandia Orientale guidate da Gianni Pais Becher.
I reportage completi delle spedizioni sono stati riportati dalle riviste del settore:
Rivista mensile del C.A.I., Lo Scarpone, Alp ed American Alpine Journal.
L'Istituto Geodetico Danese con sede a Copenaghen, ha ricevuto le relazioni
complete di mappe, dove sono segnate la localizzazione delle cime.
Inoltre il Centro Studi Per La Montagna di Torino ha ricevuto tutte le nostre relazioni
alpinistiche.
Nel 1990 inizia il lungo viaggio che porterà Gianni Pais Becher in Asia, durante gli anni:
1990, 1991, 1992, 1995, 1997.
Dapprima in Mongolia dove riceverà l'importante incarico di rappresentante ufficiale in
Europa, del Mongol Altai Club e della Mongolian Mountaineering Union.
In Mongolia salirà alcune cime inviolate e la montagna Sacra dell'Otgon Tenger.
In seguito raggiungerà l'Amdo Tibetano, portandosi fin alle sorgenti del fiume Giallo
e salendo una cima inviolata nel gruppo dell'Amnye Machen, la montagna Sacra ai tibetani. La montagna, intorno alla quale hanno pregato in ginocchio migliaia di tibetani, è stata resa famosa dall'esploratore Leonard Clark, che l'aveva quotata come la più alta del mondo. La montagna è stata difesa e guardata a vista nei secoli, dalla tribù degli Golok o Ngolok. Uomini e donne dai tratti somatici fieri che si differenziano da quelli dei cinesi e degli stessi tibetani.