GEMELLI
(2742 m) - PUNTA SUD
- via "Maraja" alla parete Sud
Est -
Giovanni PAIS BECHER (Gianni), Riccardo CAPOCACCIA
e Barbara VECCHI - 28 agosto 1989
Riepilogo
generale:
difficoltà: D+, passaggi di IV e V
dislivello: 450 m sviluppo: 545 m tempo: 6 h
Descrizione
generale
Siamo sul versante
meridionale dei Cadini di Misurina dove lalta val dOnge si apre in una conca
amena e verdeggiante e dove le cime più importanti dei Cadini mostrano le
pareti più grandi e più interessanti dal punto di vista alpinistico.
E' un angolo questo delle dolomiti orientali che ricorda periodi importanti
della storia della nostra Sezione.
Alla base di queste pareti, lungo il percorso che scavalca le forcelle di Cadin
Deserto e Sabbiosa, si sviluppa una parte del sentiero attrezzato Giovanni
Durissini, dedicato al padre dellindimenticato Presidente della XXX Ottobre,
Duilio Durissini.
Su queste montagne, poi, negli anni 50 e 60 si cimentarono i nostri
rocciatori (da Bruno Crepaz a Bruno Baldi a Nino Corsi e tanti altri), che
esplorarono questo gruppo dolomitico aprendo numerosi itinerari nuovi. Sui
Gemelli Sud, in particolare, Bruno Baldi e Bruno Crepaz salirono la parete sud
est lungo un itinerario molto impegnativo.
In anni più recenti la guida alpina Gianni Pais Becher, noto alpinista e uomo
di cultura cadorino, individua su questa parete la direttrice per un percorso
diretto alla Punta Sud che chiamerà via ..Maraia, toponimo ricorrente in
questa parte dei Cadini di antichissima origine preromana, come la stessa
Auronzo nel cui territorio si scoprì la presenza di comunità protostoriche, le
quali, forse proprio attraverso la Val d'Onge e Forcella Maraia, raggiungevano
la conca di Misurina e quindi i territori più a nord.
Ne realizza una bellissima salita con difficoltà fino al quinto grado, che
segnaliamo in quanto riteniamo abbia tutte quelle caratteristiche per diventare
una classica delle dolomiti. Litinerario supera la parete sud est nella sua
parte destra lungo un tracciato logico che offre una gradevole e divertente
scalata su ottima roccia, molto remunerativa anche per limpegno complessivo
che la lunghezza della via richiede. Consigliamo la discesa lungo il versante
ovest dove sono state predisposte cinque calate a corda doppia, una di seguito
allaltra, che permettono di raggiungere velocemente e con percorso facilmente
individuabile le ghiaie allo sbocco del canalone tra le pareti dei Gemelli e
della Cima Eotvos.
Avvicinamento
e punti d'appoggio
Ottimale punto di
appoggio è il rifugio Città di Carpi (tel. 0435 39139) posto a forcella Maraia
e comodamente raggiungibile da Misurina. Per chi proviene da questo rifugio,
lattacco della via è a neanche unora dal rifugio e a due passi dal sentiero
Durissini, esattamente nel punto in cui iniziano le rampe che portano a
forcella di Cadin Deserto.
Vi si può anche giungere, sempre seguendo il sentiero Durissini,facendo base al
rifugio F.lli Fonda Savio (0435 39036) mettendo però in preventivo un tempo un
po superiore per raggiungere lattacco e anche per il rientro
Relazione
(abbr.:
ch.=chiodo/cl.=clessidra/fr.=friend/m.i.=masso incastrato/nt.=nut/sp.=spuntone)
A) Si attacca nel punto più basso della parete, dove il sentiero Durissini
inizia a salire la gola delimitata a destra dal Campanile di Maraia. Si salgono
le rocce slavate per circa 25 metri obliquando verso sinistra fino a una
cengetta. (25 m; I, II)
L1) Si obliqua a sinistra su rocce erbose a gradoni fino ad una cengetta con
clessidra. (45 m; III) sosta su cl. e fr.
L2) A destra su bella placca articolata si punta alla nicchia sotto unevidente
fessura obliqua (2 ch.); si supera lo spigolo lo spigolo a destra o la fessura
stessa e si continua per la successiva rampetta. (35 m; III, IV; 2 ch., 1 cl. 1
fr.) sosta su cl. e sp.
L3) Si sale diritti per la soprastante placca grigia di ottima roccia lavorata,
sostando alla base del diedro/camino alla destra di una grande torre gialla ben
visibile dal basso. (20 m; III). Sosta su 2 ch.
L4) Si supera il diedro verticale di ottima roccia compatta (V) che in alto si
allarga a camino. Proseguendo ora nel camino, ora sulla parete di destra, si
monta sulla cima della torre gialla. (40 m; IV, V; 1 cl., 2 fr., 1 sp.) sosta
su sp.
L5) Si ritorna sulla parete rimontando lo stupendo muretto verticale a buchi
(V) e poi si devia decisamente verso destra su parete a gradoni ben articolati
fino ad una cengetta. (55 m; V poi III; 1 cl., 1 fr. 2 sp.) sosta su cl.
L6) Si continua diritti su gradoni di roccia sempre ottima. (50 m; III; 1 cl.,
2 sp.) sosta su sp.
L7) Ancora diritti fino alla base di un evidente diedro giallo/nero. (20 m;
III) sosta su 2 ch.
L8) Si risale con elegante arrampicata il diedro giallo-nero verticale,
delimitato a destra da un pilastro giallastro. (45 m; IV; IV+; 4 fr., 1 nt.)
sosta su sp.
L9) Si segue la cengetta detritica verso destra passando dietro ad un pilastro,
si aggira lo spigolo e si sale per placca fino ad un evidente spuntone. (25 m;
III; 1 nt.) sosta su sp. sotto un diedro grigio.
L10) Aggirare a destra il soprastante strapiombetto con buoni appigli e
proseguire sulla seguente crestina a destra del canale franoso fino alla
sommità di un evidente grande pulpito. (50 m; III, IV; 1 nt., 2 sp.) sosta su
sp. sotto un diedro grigio.
L11) Si sale il bel diedro di roccia compatta, uscendone a circa metà sulla
sinistra (ch.) e per fessurina non facile si raggiunge un buon terrazzino. (40
m; IV, IV+; 1 ch., 2 fr., 1 nt.) sosta su ch. e cl.
L12) Si continua verticalmente per rocce ben articolate. (50 m; III; 2 cl., 1
sp.) sosta su sp.
L13) Obliquando a sinistra si arriva sulla cresta finale e per facili gradoni
friabili si raggiunge la cima. (45 m; II, III).
Sviluppo ca. 550 metri - Difficoltà complessiva dal III al V - Tempo impiegato
h. 6 ca.
Materiale
usato
Tutti i chiodi indicati, sia di sosta
che di progressione, sono stati lasciati sul posto. Per la ripetizione si
consiglia di portare qualche chiodo, oltre a una normale dotazione di friends e
nuts di misura assortita.
Discesa
Dalla cima ci si cala
arrampicando (II+) per circa una ventina di metri ad una cengetta che si segue
in direzione della Cima Nord dei Gemelli dove si trova lancoraggio della prima
calata a corda doppia.
Con la prima calata di circa 50 metri si raggiunge un gran masso incastrato
nellintaglio tra le due cime dei Gemelli, e quindi, scavalcandolo sul versante
ovest, si continua ancora per una quindicina di metri raggiungendo più in basso
il secondo ancoraggio.
Con altre quattro calate di circa 45-50 metri, una di seguito allaltra, si
raggiungono le ghiaie allo sbocco del canalone tra i Gemelli ed il corpo della
Cima Eotvos.
Conviene a questo punto non scendere direttamente (nel caso si scenda
direttamente cè unaltra calata attrezzata di circa una trentina di metri), ma
risalire una quarantina di metri per facili rocce portandosi alla base della
parete sud est del Campanile Eotvos e quindi, senza difficoltà, scendere i
pendii erbosi lungo i quali si raggiunge la base del Campanile Dulfer e poi il
sentiero Durissini (h. 1.30).
Ripetitori
Stelio CHIAMA - Andrea
LABINAZ - Walter ROMANO
29 giugno 2003
| © Copyright 2005 - 2016: Giovanni Pais Becher (Gianni) - Via Aiarnola 33 - 32041 Auronzo di Cadore - Italia - - All Right Reserved - |